“[…]
Don Nicolò Capasso non volle mai far dimora nella casa di
FRATTA MAGGIORE da lui comprata parecchi anni prima ove con tutta la
famiglia abitava Gio: Battista suo fratello sì perché l’aria di
Grumo era molto migliore e sì perchè gli parea di star quivi con maggiore libertà, e goder più da
vicino il suo grande amico Niccolò Cirillo, che nell’Autunno solea
parimente nella sua Patria passare i giorni di villeggiatura
[…]
Ma quantunque colà ei menasse i più felici giorni di sua vita per quanto lo
permettevano 1’età ed i malanni della salute…Ai malori del corpo si
aggiunge anche l’afflizione dello spirito, avendo intanto in questo tempo e
nello stesso anno (1736) fatto perdita dei suoi fratelli il P. Domenico
Gesuita e Gio. Batista
[…]
Vero è che dì
quest’ultimo Giambattista ne sentì più viva la mancanza sì perché la cura
ed il governo di guella Famiglia rimasta senza capo, veniva a cadere sopra
di sé e sì ancora perché l’amava più come suo figliuolo che come fratello
[…]
Di essi dunque Niccolò
senza frappor molto tempo in mezzo a dar sistema a questa oramai divenuta
sua Famiglia, e prima di tutto trovò marito a tre sue Nipoti e dotolle largamente e richiamati in Napoli presso di sè i maschi
Gio: e Francesco (nota)
si viveva in
loro compagnia e con due sue sorelle Popa ed Orsola, godendosi i frutti
delle sue onorate fatiche
[…]
Il Capasso abitava al
cominciare del vicoletto dei Gerolomini o sia dei PP. dell’Oratorio
[…]
(nota) Questi due fratelli non
presero mai moglie onde in persona loro restò spenta questa Famiglia, e
l’eredità passò interamente alle sorelle.”
|