CENTRO SOCIALE PER ANZIANI

Intervento inaugurale  di Sante Frantellizzi

Frattamaggiore 1 luglio 2003

 

 

 

 

La longevità massima invalicabile, scritta nel programma genetico della specie umana, è stata calcolata attorno ai 120 anni.

E’ prevedibile che l’età media, che nella Grecia classica e dell’impero romano era di 30-35 anni, continui ad aumentare ancora per qualche decennio.

Attualmente siamo vicini alla possibilità della completa realizzazione della longevità naturale. Oggi la data di inizio della vecchiaia si è spostata sugli 80-85 anni. Che non sia poi più così difficile ed eccezionale invecchiare con successo lo dimostra l’aumento del numero dei centenari. Va, comunque, detto che il centenario medio è innanzitutto una centenaria: le donne a queste età estreme prevalgono sugli uomini in un rapporto che oscilla da un minimo di 3 a 1 ad un massimo di 8 a 1.

Secondo un’autorevole rivista spagnola i centenari erano appena una cinquantina agli inizi del novecento, sarebbero oggi almeno quattromila, a conferma dei passi da gigante compiuti dalla vita e dalle condizioni di vita dell’uomo.

Un giorno un po’ tutti potremmo diventare centenari ed alcuni magari toccare la vetta dei duecento anni di età,  traducendo in realtà il mito di Matusalemme.

Il problema, però, a questo punto diventa un altro: in quali condizioni arriveremo a quel traguardo.

Ebbene l’esperienza è quanto meno positiva, nel senso che la scienza, l’igiene, le diete, il benessere, quanto meno nel mondo sviluppato, hanno ricacciato molto indietro il tempo della vecchiaia secondo il titolo di un libro di successo scritto da Arrigo Levi “La vecchiaia può attendere”.

Un noto giornalista, in un recente articolo, ha scritto Nel tempo della giovinezza (sui venti, trenta, quaranta anni) c’erano della cose cui non credevo; e fra queste alle parole di una vecchia canzone che dicevano che il cuore non invecchia mai. Allora, ripeto, non ci credevo affatto. Oggi, al contrario, sì, ci credo profondamente, mi sono convinto che il cuore, se vogliamo il gioco dei sentimenti, davvero non conosce età né vecchiaia”.

Occorre formulare un tentativo per definire diversamente il fenomeno del pensionamento: Al binomio pensionamento = invecchiamento dobbiamo sostituire un binomio più complesso, ma forse maggiormente esplicativo ed operativamente maneggiabile : pensionamento = cambiamento.

Il pensionamento rappresenta un cambiamento radicale , che porta ad una dilatazione anomala del tempo/giornata, una espansione della solitudine dovuta anche alla caduta dei contatti con il mondo del lavoro e con quelli che ormai sono ex colleghi. E’ essenziale, pertanto, ricreare le condizioni per una socializzazione da ritrovare su altre basi, anche attraverso la creazione di un Gruppo nel quale sono possibili scambi di frammenti di vita, di paure, di speranze, di desideri: da ciò tutti possono trarre giovamento, il singolo per sé e il gruppo nel suo insieme.

Sappiamo tutti che in molte delle nostre città la quota di popolazione che supera i sessanta anni è maggiore della quota di popolazione che ha meno di diciotto anni. Viviamo in un mondo in cui ci sono, apparentemente, sempre più vecchi. Ma, forse, sono falsi vecchi.

La terza età, pertanto, è divenuta improvvisamente uno dei temi in grado di suscitare l’interesse di psicologi e sociologi, ma anche di politici ed amministratori ed è stato coniato il concetto di “problematica della terza età” o, peggio ancora, “1’emergenza anziani”. Ma è davvero così impossibile tradurre in risorsa questa tanto temuta “emergenza anziani”?

Al vecchio stereotipo della terza età come periodo di lento ma inesorabile declino e di chiusura in se stessi, si va oggi sovrapponendo un modello di anzino attivo sia sul piano fisico sia su quello psichico. Negli ultimi anni si è quindi passati ad un “ripensamento” del ruolo dell’anziano all’interno della società. Ci si è cioè preoccupati di determinare un più ampio coinvolgimento dell’anziano nel contesto sociale.

L’anziano deve riappropriarsi di un ruolo sociale che troppo spesso vede allontanarsi dopo il pensionamento, attraverso la partecipazione ad una serie di attività di volontariato in livelli richiedenti un impegno progressivamente maggiore, attuando altresì la rotazione dei compiti svolti dal singolo anziano.

La gestione del Centro Sociale, affidata agli stessi anziani, costituisce una occasione irripetibile del coinvolgimento di cui ho detto in precedenza Attraverso la gestione di questa bella struttura, appositamente ristrutturata, donata - con il vincolo della destinazione agli stessi anziani - da essi hanno l’opportunità di crearsi situazioni ed occasioni giornaliere di socializzazione , iniziative culturali, dì svago, di impegno sociale e di soddisfacimento di quegli interessi e di quegli hobbies non potuti coltivare compiutamente nelle precedenti fasi della vita.

Il tempo e l’impegno che dovranno essere inevitabilmente profusi per ben gestire e far funzionare il Centro comporteranno un continuo allenamento delle facoltà intellettive e contribuiranno a produrre un forte indice di vitalità ed a vivere ed a far vivere una bella vecchiaia.

Consentitemi ora qualche accenno sulla storia della nascita del Centro Sociale.

L’edificio che lo ospita fu sede dell’Orfanotrofio “Carmine Pezzullo”, il cui statuto fu deliberato dal Comune di Frattamaggiore in data 22 aprile 1917.

La struttura costituisce punto nodale della programmazione sociale oltre alle iniziative che si svilupperanno in favore della terza età, presso il centro con fluiranno anche i progetti del Servizio civile volontario. Dal 10 settembre il Comune, che ha partecipato al bando nazionale, avvierà al Servizio civile 20 volontari, che saranno impiegati in progetti individuali dì assistenza ed integrazione degli anziani.

Inoltre è stata acquisita una dichiarazione del direttore generale della ASL Na 3 di disponibilità al partenariato con il Comune per la definizione dei bisogni muitidimensionali e dei piani di rieducazione motoria degli ospiti della struttura.

Nel Centro è stata allestita una sala lettura, al momento con circa 100 volumi presi in prestito temporaneo dalla biblioteca comunale di via Stanzione: un  appello, a questo punto, mi sembra quanto mai opportuno a tutti quelli che volessero contribuire ad arricchire tale sala con libri, testi o riviste.

L’attività della Commissione straordinaria per l’attivazione del Centro si è sviluppata nelle seguenti tappe: Dopo che nel mese di marzo scorso furono presi dei contatti con il Centro sociale per anziani di Latina sia da parte della stessa Commissione che da parte di una delegazione formata dagli attuali componenti del Comitato di Gestione per un proficuo scambio di idee, di spunti e confronto utili per iniziare una attività che in quella città da molti anni ormai funziona molto bene, con deliberazione del 2 aprile 2003 viene autorizzato l’utilizzo della struttura dell’ex orfanotrofio per l’attivazione del Centro Sociale per Anziani con funzionamento diurno e nel contempo viene costituito un Comitato di Gestione nelle persone di Gennaro Marchese, Paolo Ambrico ed Alessio Tornincasa per l’avvio del processo di associazionismo degli anziani, fino a pervenire alla completa autogestione dà Centro.

Successivamente con deliberazione del 17 aprile è stato adottato il Regolamento per la gestione del Centro, destinando Euro 3.000,00 per l’avviamento ed il funzionamento dello stesso relativamente all’anno in corso.

Infine, con deliberazione del 14 maggio, sono stati concessi dei locali in uso gratuito alla Croce Rossa italiana per l’attivazione di un ambulatorio geriatrico di primo soccorso per gli anziani del Centro, che in questa fase sarà assicurato dal Gruppo Pionieri che metterà a disposizione infermieri volontari e medico.

Per chiudere una raccomandazione ed un appello la raccomandazione acchè nel Centro venga assicurata una notevole presenza femminile insieme a quella maschile e che nei Comitati di Gestione che si andranno successivamente a formare tale presenza sia rappresentata adeguatamente; l’appello va alle varie associazioni ed ai club di servizio della città di Frattamaggiore che ora sanno che da domani esiste in Frattamaggiore un Centro Sociale per Anziani, che va aiutato, stimolato e coinvolto.